Perché non c’è nessun viaggio come la transmongolica

Guardando una mappa del mondo, sembra impossibile pensare di superare tutta la distanza che separa la Russia dalla Cina via terra: la strada sembra infinita, ci sono così tanti fusi orari, così tante lingue, così tante differenze nel mezzo.

Ma attraversare Europa e Asia in treno è in realtà perfettamente fattibile, e molti conoscono anche il nome del treno che percorre questa tratta: la transiberiana.

Pochi sanno però che la transiberiana non arriva in Cina, anzi, ad essere precisi non esce nemmeno mai dalla Russia. Un viaggio interessante attraverso molteplici fusi orari e popoli, ma pur sempre un viaggio all’interno dello stesso Paese.

Quella che è davvero interessante è la sua meno nota ma più complessa sorella: la Transmongolica.

La Transmongolica: dall’Europa alla Cina

Una lunghissima corsa in treno di più di 9.000km, attraversando tre quarti della Russia, l’intera Mongolia, passando attraverso il Deserto del Gobi, costeggiando la Grande Muraglia e terminando infine nella popolatissima Pechino.

Un viaggio incredibile, in cui si attraversano 6 fusi orari e migliaia di paesaggi diversi, si osservano i volti delle persone cambiare lentamente, i tratti occidentali perdersi in quelli asiatici, gli occhi azzurri diventare sempre più scuri e allungati, i capelli biondi sparire, sostituiti dal nero corvino dell’Asia.

Le lingue, le monete, l’aspetto dei treni, anche la dimensione dei binari cambia sotto i tuoi piedi mentre attraversi questa straordinaria terra.

Non è un viaggio facile, per tanti motivi.

Viaggiare lentamente con la Transmongolica

Primo tra tutti il tempo: sebbene qualche matto possa farsela tutta senza mai scendere e metterci meno, servono almeno 3 settimane per completarla.

Per fare tutte le fermate che abbiamo fatto noi, per godersi davvero anche la vita a terra, molto di più.

Per questo è l’itinerario classico di chi sceglie di fare il giro del mondo senza aerei: è un modo di viaggiare che richiede tempo, lo esige. Non si può affrettare e se anche si potesse, si perderebbe completamente il senso del viaggio.

Oggi se si vuole andare da A a B si prende l’aereo: si entra in un aeroporto, pieno di negozi e fast food, e si esce da un altro aeroporto, pieno delle identiche cose, dall’altra parte del mondo. Se si sceglie la Transmongolica è per vedere tutte le sfumature che stanno tra il punto A e il punto B.

I costi

È difficile anche l’organizzazione di un simile viaggio: la transmongolica è forse quello più emblematico per far emergere le differenze tra viaggiatori.

Può essere un viaggio costosissimo o uno molto economico, a seconda del comfort che si vuole avere, dell’autonomia che si è in grado di mantenere e della propria capacità di adattamento.

Se si cerca su Internet, si trovano prezzi esorbitanti: sono agenzie di varie nazionalità (esatto, anche quando sembra si tratti delle ferrovie russe, non lo sono) che hanno un margine di guadagno molto elevato.

Tuttavia, se si è disposti ad arrangiarsi, a perdere tempo, a studiare e a sbatterci la testa, è possibile fare i biglietti per la transiberiana e organizzare tutto il viaggio in totale autonomia, spendendo molto meno: non più di 300€ per tutti i treni fino a Pechino.

Inoltre Russia e Cina sono tra i Paesi più complicati per ottenere il visto, soprattutto se si decide di farlo in autonomia (cosa essenziale per mantenere la transmongolica un viaggio relativamente economico, come dovrebbe essere).

Viaggiare è condivisione

Neanche a dirlo, ma per mantenerlo economico (e autentico) è anche necessario viaggiare in terza classe.

Non è da tutti: giorni interi in treno senza doccia, senza privacy, condividendo lo scompartimento con un centinaio di persone che fissano, mangiano, puzzano, urlano.

Ma è anche bellissimo, perché quelle persone che non parlano nessuna lingua in comune ti fanno dei sorrisi incredibili, ti offrono il proprio cibo (o la propria vodka), ti aiutano con il bagaglio, ti osservano come un alieno che è sceso in mezzo a loro a condividere un pezzo di strada che pochi turisti scelgono di percorrere.

Per non menzionare l’atletismo necessario per arrampicarsi sulle comodissime cuccette russe al secondo piano, figuratevi su quelle addirittura al terzo che hanno in Cina!

Imparare a rallentare

Ma cosa si fa tutto quel tempo in treno? Davvero qualsiasi cosa.

Dal leggere al mangiare, dal disegnare al dormire, il tempo scorre con una lentezza che difficilmente si sperimenta in altre circostanze.

Inizialmente i nostri corpi e le nostre menti, abituati a correre sempre, ad essere sempre in movimento, stressati e arrovellati da mille incombenze, si ribellano a questa calma forzata.

Poi, dopo poco tempo, l’atmosfera dormicchiosa e socievole del treno prende il sopravvento, e ci si trova a guardare per ore fuori dal finestrino il paesaggio che scorre.

Ah, il paesaggio che scorre!

Notare l’uso del termine “scorrere”, non “cambiare”. Perché in realtà il paesaggio cambia così lentamente che quasi non lo si percepisce, è il suo ipnotico scorrere che ti cattura e ti culla come null’altro al mondo.

Russia –> Mongolia –> Cina

La Russia scorre via con l’immagine di un bosco di conifere, intervallato qualche volta da un fiume e da un paesino di case di legno. Si costeggia quello che sembra essere un mare ma in realtà è il lago più profondo al mondo, il Baikal, e in un attimo si arriva a Ulan Ude, in Buriazia.

Ti guardi intorno e ti rendi conto che le facce sono tutte diverse: dove sono finiti i russi biondi e alti? Questi sono sempre russi ma hanno la faccia larga e gli occhi a mandorla, parlano un russo con un accento totalmente diverso, solo il passaporto è lo stesso.

È ora di passare in Mongolia, e adesso lo shock è forte: i boschi lasciano il posto ad un infinito, incredibile NULLA.

Chilometri e chilometri di niente, solo steppa giallastra, intervallata dal bianco di qualche ger, le tipiche tende dei nomadi in cui abbiamo avuto l’onore e l’onere di vivere per un po’, e dai puntini degli animali liberi che pascolano su queste terre: capre, vacche, cavalli, cammelli…

E in men che non si dica, ipnotizzati da questo nulla così affascinante, eccola: la Cina.

Dal paese con la più bassa densità abitativa al mondo, a uno di quelli con la più alta.

La transizione è completa, gli occhi sono ormai totalmente a mandorla, la lingua è fatta di strani segni e ancora più strani suoni, la gente ti ferma per strada per fotografare i tuoi capelli biondi.

Un viaggio che ti segna per sempre

Sei arrivato, sono passate settimane, forse mesi, ti sembra impossibile di aver visto tanto eppure di sentirti ancora così vicino a casa, come se avessi preso un regionale in Italia e ti fossi semplicemente dimenticato di scendere per molte fermate.

Eppure è così, sono passati sotto le rotaie migliaia di chilometri, e negli occhi milioni di immagini. Quale altro viaggio può regalarti tanto?

Questo era un guest post di Ilaria Cazziol e Marco Mignano | www.viaggiosoloandata.it

Text & photo credit: Ilaria Cazziol e Marco Mignano

Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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