Ogni viaggio è un po’ come un tatuaggio: è un’esperienza che lascia il segno in maniera indelebile su di noi. Non è un caso che molti viaggiatori siano anche tatuati, perché quando giri il mondo provi delle emozioni così intense da volerle imprimere sulla pelle per sempre.
Se siete amanti dei viaggi e dei tatuaggi, c’è una destinazione in particolare dove potreste incontrare una graziosa signora che vi lascerà a bocca aperta.
Si chiama Whang-Od, ha 105 anni ed è l’ultima tatuatrice kalinga.
Il popolo dei Kalinga
Nel nord di Luzon, il popolo dei Kalinga ha una tradizione molto antica legata ai tatuaggi.
Quello dei Kalinga è per tradizione un popolo di guerrieri feroci, con una cultura dove il tatuaggio (batok) ha sempre rappresentato un modo per comunicare e diffondere i valori all’interno della società.
Si trattava di uno dei riti di passaggio più importanti, simbolo di crescita, prova dell’opera degli spiriti sul corpo di chi lo riceveva.
Per le donne, in particolare, il tatuaggio segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta, ma è anche un modo per propiziare la fertilità, oltre che un motivo di vanto, o una decorazione.
Non è raro trovare rappresentazioni di gioielli, soprattutto di bracciali e collane, tatuate sulla pelle delle donne del luogo.
Così come non era raro, un tempo, che fossero soprattutto le donne a occuparsi dei tatuaggi tra i Kalinga. Oggi ne è rimasta solo una: si chiama Whang-Od ed è disposta a tatuare chiunque, nonostante l’età.
Whang-Od, la tatuatrice Kalinga
C’è chi raggiunge le Filippine da tutte le parti del mondo per farsi tatuare da Whang-Od, una donna completamente tatuata divenuta quasi una figura mitologica negli ultimi anni.
Whang-Od ha 105 anni, ma c’è anche chi sostiene che ne abbia persino di più. Vive nel villaggio di Buscalan, sulla Cordillera, e da quando ha 15 anni è una tatuatrice, un’arte imparata dal padre.
Will Hatton è un ragazzo inglese in viaggio da 3 anni, che ha aggiunto tra le sue tappe anche la giungla delle Filippine proprio per raggiungerla.
Sul suo blog racconta la storia del suo tatuaggio e di come è riuscito a farselo imprimere sulla pelle dalla donnina dalle braccia tatuate.
La difficoltà più grande per raggiungere questa leggendaria tatuatrice è scoprire dove si trova.
Tatuaggi batok: un’esperienza unica
Ci sono poche informazioni su come raggiungere Whang-Od. Chi ha intenzione di farlo deve necessariamente avventurarsi nella giungla alla ricerca del “villaggio in cima alla collina”.
Una volta arrivati, è tutto in discesa: si viene indirizzati a una capanna. È quella di Whang-Od, frequentata dai viaggiatori di tutto il mondo.
La tecnica utilizzata dalla anziana è ancora quella tradizionale del “tapping”, ovvero tatuare mediante il martellamento dell’inchiostro sulla pelle.
Dolore e pazienza
Il suo strumento non è altro che una punta dell’albero del tiglio attaccata ad un bastone di bambù immerso nel carbone bagnato.
I disegni sono semplici ed evocano scene della natura e della regione montuosa da cui proviene. Secondo la tradizione, servono come protezione dagli spiriti ostili.
Il metodo è estremamente lento e molto doloroso, al punto che può essere sopportato solo per brevi periodi. Ci possono volere mesi prima di arrivare al completamento di un tatuaggio, ma si tratta di una sofferenza giustificata: Whang-Od è l’ultima tatuatrice Kalinga in vita.
L’ultima tatuatrice Kalinga
La tradizione del popolo Kalinga prevede che le competenze possano essere tramandate solo ad un familiare.
Whang-Od, dopo aver perso l’amore della sua vita all’età di 25 anni, ha deciso di non sposarsi più, né avere dei figli.
Qualcuno le ha chiesto perché non insegna la tecnica di tatuaggio con il batok alla sua pronipote, anche solo per consentire alla tradizione di sopravvivere. Lei ha risposto che sarebbe una mancanza di rispetto verso le generazioni passate e che in ogni caso andrebbe contro le regole della tradizione.
Nonostante gli oltre cent’anni di età, Whang-Od dichiara che fino a quando i suoi occhi continueranno a vedere, le sue mani continueranno a disegnare sulla pelle.
Una tradizione antica e affascinante, che probabilmente finirà proprio con questa meravigliosa donna. E che, da semplici osservatori, ci insegna una preziosa lezione che riporto anche nel mio terzo libro: quando fai ciò che ami, l’età è solo un numero.