Lavorare in remoto dalla Sicilia: un autunno con 30° e vista mare

La diffusione del lavoro in remoto ha riscritto le regole del mondo professionale, offrendo un’opportunità unica di bilanciare vita lavorativa e personale in modi precedentemente inimmaginabili. Come racconto nel mio primo libro, io ho iniziato questo percorso nel “lontano” 2014, quando ho deciso di provare a fare della scrittura un lavoro.

All’epoca scrivevo articoli e non libri, e non per questo mio blog (che nemmeno esisteva), ma per altri siti. Ero a tutti gli effetti un freelance e quando raccontavo di poter lavorare da qualsiasi parte del mondo, purché ci fosse una connessione a internet, le persone mi guardavano come se fossi un pazzo, un bugiardo o un semplice illuso.

Oggi la situazione è cambiata radicalmente, anche perché il processo che ha portato molti lavori a diventare “location-independent” (indipendenti da un’unica località) è stato velocizzato dalla pandemia. E ora che quei mesi oscuri fatti di lockdown e incertezza sono passati, tanti non vogliono comunque tornare indietro.

Ci sono i freelance, come sono stato io per molti anni. Ci sono i dipendenti che hanno a disposizione alcuni giorni del mese per lavorare in smartworking. Ci sono tante altre categorie di lavoratori in remoto, perché ormai sono tante le professioni che si possono svolgere da dietro lo schermo di un computer.

E allora perché restare in una grande città affollata, caotica e trafficata? Perché recarsi ogni giorno nello stesso ufficio, dove trascorrere 8 ore dal lunedì al venerdì? Potendo scegliere, ci sono molte più alternative allettanti.

Si può lavorare in remoto in Italia?

Le destinazioni più popolari tra chi lavora in remoto sono state sempre le stesse per molti anni: in Europa, le Canarie, il Portogallo o la Grecia; fuori dall’Europa il Messico, Bali, la Thailandia

E l’Italia? Se un tempo non era una prospettiva percorribile per vari motivi (tra cui la copertura e la velocità delle connessioni a internet) oggi c’è una riscoperta del nostro paese anche da questo punto di vista. Soprattutto perché molte persone a cui viene concesso lo smart working non hanno il permesso di lavorare in remoto dall’estero.

Già, ma dove andare? Recentemente ho fatto la mia prima esperienza da nomade digitale in Italia. Era da tempo che volevo provarci e alla fine ho scelto la Sicilia. Ho iniziato a scrivere il mio nuovo libro con oltre trenta gradi e il suono del mare a fare da colonna sonora. A ottobre.

Lavorare in remoto in Italia: perché scegliere la Sicilia

Il nomadismo digitale e lo smart working sono un trend in crescita che vede professionisti di diversi settori abbandonare la staticità dell’ufficio fisso per abbracciare uno stile di vita che permette di lavorare viaggiando. E quale destinazione potrebbe essere più allettante del caldo e accogliente Sud Italia, in particolare, la splendida Sicilia? Questi sono 4 motivi per sceglierla come base per un’esperienza di lavoro in remoto.

1. Clima favorevole: mentre il Nord Italia si avvolge nei grigi e freddi manti autunnali, la Sicilia vanta un clima mite e giornate soleggiate, offrendo un rifugio perfetto per chi desidera prolungare la sensazione estiva.

2. Bellezza e ispirazione: l’ambiente circostante, ricco di storia, cultura e paesaggi mozzafiato, diventa una fonte inesauribile di ispirazione e benessere mentale. Specialmente per chi svolge un lavoro creativo, come nel mio caso.

3. Connessione con la Natura: la possibilità di immergersi in acque cristalline durante una pausa pranzo o di concedersi una passeggiata sulla spiaggia all’ora del tramonto dopo una giornata di lavoro non ha prezzo.

4. Cucina eccellente: la cucina siciliana è rinomata in tutto il mondo non solo per la sua abbondanza ma anche per la qualità delle sue materie prime locali e la possibilità di accontentare i gusti di chiunque.

Capo Sud Mare: il tuo ufficio vista mare

La Sicilia offre un’infinità di opzioni per chi cerca un angolo di relax e bellezza da cui lavorare in remoto in Italia. Le possibilità sono realmente sconfinate. Per questo motivo mi sono fatto guidare dal consiglio di un amico, che mi suggeriva una località a poco più di un’ora d’auto dall’aeroporto di Catania, lontana dal traffico e dal caos, lontana dalla frenesia della vita di città: Ispica, in provincia di Ragusa.

Nello specifico mi trovavo a Marza, nell’area di Ispica. Qui non ci sono molte strutture alberghiere, ed era proprio questo che cercavo: una località un po’ isolata, ma al tempo stesso viva e non troppo remota, sul mare, dove il suono delle onde sovrastasse il suono di qualunque altra cosa. Almeno a ottobre, quando la stagione più alta è ormai alle spalle.

Avevo la necessità di prendermi una settimana di pausa dal tour di presentazioni ed eventi, se non proprio di estraniarmi un po’ dal mondo per concentrare sulla scrittura del nuovo libro. Per questo motivo ho scelto come base per questo mio “ritiro monsonico” (se non sai a cosa mi riferisco con questa espressione, qui puoi ascoltare l’episodio del mio podcast in cui lo spiego) Capo Sud Mare, una struttura che si trova letteralmente a venti metri dal mare.

È stata un’esperienza semplicemente perfetta.

Lavorare in remoto in Sicilia: una giornata tipo

Le mie giornate iniziavano all’alba, con una passeggiata in spiaggia per ammirare il sole sorgere e un primo tuffo in acqua.

Poi una colazione a base di frutta e caffè e qualche ora di lavoro. Un pranzo, direttamente nella struttura, sempre abbondante e delizioso. Seguendo un’alimentazione vegetale, avevo qualche timore sulla possibilità di trovare qualcosa da mangiare e invece la cucina siciliana, in cui le verdure sono un elemento centrale, si è rivelata una delle migliori che abbia provato nel mondo.

Dopo pranzo e un po’ di spiaggia, un paio di ore di scrittura. I miei pomeriggi si concludevano con una meditazione in terrazza davanti alla luce del tramonto. Poi la cena, un’altra festa per il palato e per l’anima. E infine, andare a dormire con il suono del mare a portarmi nel mondo dei sogni.

Nelle varie giornate del mio soggiorno ho preso parte a diverse attività ed escursioni. Per quanto si tratti di una località più tranquilla rispetto a quelle più rinomate della Sicilia, a Ispica è possibile visitare grotte, fare stand-up paddle, partecipare a una cooking class di cucina sicula (chi mi segue su Instagram sa che è una mia grande passione). Nel corso del mio soggiorno a Capo Sud Mare ho anche partecipato a una lezione di yoga organizzata direttamente nella struttura. Prendendo l’auto si possono raggiungere nel giro di un’ora un’infinità di località interessanti: Modica è ad appena mezz’ora, Catania a un’ora e mezza, Ragusa a 45 minuti.

Smart Working in Sicilia: un’esperienza da provare

Io scrivo libri, questo è il mio lavoro. Ma questa routine può essere valida per chiunque lavori in remoto, sia come freelance sia in smart working. Ed è un’esperienza adatta tanto a chi può fermarsi qui per un periodo di lavoro intenso (magari perché deve portare a termine un progetto stressante) quanto per chi vuole sfruttare un venerdì e un lunedì di smart working per passare quattro giorni al mare.

Se un tempo lavorare in remoto in Italia e in particolare in Sicilia era solo un sogno, oggi è una realtà accessibile e realizzabile. Un equilibrio perfetto tra dovere e piacere, che ti permette di vivere una vita lavorativa sostenibile e arricchente, immerso nelle bellezze naturali e culturali di una terra senza tempo.

Immagina di lavorare e fare quello che devi fare seduto sotto un ombrellone in terrazza. Poi di chiudere il computer, alzarti, fare qualche passo e ritrovarti davanti mare, con un bel sole a scaldarti la pelle. E non sei dovuta/o andare dall’altra parte del mondo, in qualche località esotica, ma in Sicilia, a un’ora e mezza di volo da Milano.

Questa è la bella esperienza che ho fatto a Capo Sud Mare, a Marza. Ci sono tre tipologie di pacchetti per chi vuole soggiornare qui per lavorare in remoto (ma anche per chi vuole semplicemente farsi una vacanza):

Chissà, forse è esattamente questa l’esperienza che cercavi per dare un senso alla bellissima libertà, per molti ancora tutta nuova, dello smart working o del lavoro in remoto.

Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

Potrebbe interessarti anche...

Most Popular