A chi non è mai capitato almeno una volta di pensare che il tempo passi troppo in fretta? Ci guardiamo indietro e ci rendiamo conto che sono passati tanti anni eppure non abbiamo fatto molta strada. Scopriamo che i ricordi veramente intensi sono decisamente pochi rispetto al tempo trascorso.
Ne parlo anche all’inizio del mio libro “Le coordinate della felicità“: in quei momenti è facile farsi prendere dal panico, perché ci chiediamo se non stiamo buttando via la nostra vita, se non sia arrivato il momento di cambiare tutto.
È la scelta che ho preso, ma non sono certamente l’unico ad aver messo in atto una grande rivoluzione personale. Il mondo è pieno di questi sognatori e Jedidiah Jenkins è sicuramente uno di questi.
Mollare tutto e partire, il giorno del 30esimo compleanno
È un ragazzo statunitense che si è trovato molte volte nella situazione di riflettere sul passare del tempo. Pensava alla sua infanzia, così ricca di scoperte, avventure ed emozioni e si rendeva conto con grande amarezza che la sua vita adulta, in particolare il decennio tra i suoi venti e trent’anni, stava inesorabilmente scivolando via senza lasciargli praticamente nulla.
Quando ha compiuto 27 anni ha fatto una promessa a se stesso: il giorno del 30esimo compleanno sarebbe partito. Non sapeva ancora dove, ma sentiva dentro di sé l’enorme desiderio di fuggire a quella vita tutta uguale e per nulla memorabile.
Non potendo tornare indietro nel tempo alla sua infanzia, avrebbe ricreato i presupposti per tornare a incantarsi di fronte al mondo. Voleva riprendere il controllo della sua esistenza.
Ci ha messo tre anni per pianificare il viaggio. Poi si è licenziato, ha venduto tutto ed è partito per un’avventura straordinaria: dall’Oregon alla Patagonia in bicicletta. Dagli Stati Uniti all’Argentina, tutto il continente americano in sella alla sua bicicletta.
Viaggiare per trovare risposte
Una follia per la stragrande maggioranza delle persone, una enorme liberazione per Jedidiah Jenkins. Ma non solo: anche un modo per trovare risposte fondamentali sul senso della sua vita.
Venuto a conoscenza del suo pazzesco viaggio, un amico lo ha raggiunto mentre pedalava in Sud America per girare un mini-documentario sulla sua storia. Così, Jedidiah ha potuto spiegare nei dettagli cosa lo ha spinto a partire e cosa ha scoperto pedalando in giro per il continente americano.
Questa è la sua splendida riflessione, che ho tradotto e trascritto perché si tratta di una riflessione simile a quella che faccio nel mio libro “Le coordinate della felicità” e che sono sicuro possa essere la voce dei pensieri inespressi di molte persone.
Una splendida lezione di vita sull’importanza di valorizzare il tempo
Ho conosciuto tanti anziani, nonni o insegnanti, che mi hanno detto:
“La mia vita è passata così in fretta: ieri avevo 19 o 25 anni, e ora non so nemmeno dove sia andato tutto quel tempo. In un battito di ciglia, mi sono ritrovato ad avere 80 anni”.
Ci ho pensato a lungo: che modo strano di vivere la propria esistenza.
Quando ero in California avevo questa paura di costruirmi una routine nei miei 30 anni e ritrovarmi improvvisamente dieci anni più vecchio. Per questo motivo ho deciso di fare qualcosa di rivoluzionario, qualcosa che mi spaventasse da morire. Cercavo qualcosa che cambiasse il mio modo di pensare.
Vivo sulla mia bicicletta da un anno, ormai. Sono partito dall’Oregon, sono passato dal Messico, poi in Centro America e ora in Sud America.
La gente mi chiede perché mi sono licenziato e ho deciso di viaggiare con la mia bicicletta. Mi chiede perché ho scelto di vivere in questo modo.
La risposta è questa: la routine è il peggior nemico del tempo. Lo fa volare via.
Quando sei un bambino, tutto è straordinario. Tutto è nuovo. Il tuo cervello è acceso e reattivo e quindi ogni secondo impara qualcosa, impara come funziona il mondo. Il muscolo-cervello è attivo.
Quando sei adulto, il tuo cervello ha ormai capito come funzionano le cose e come funziona il mondo. Ecco come guadagni soldi, come ti laurei, come ti paghi il mutuo, come avrai dei figli. Conosco il mio lavoro, conosco la mia automobile, conosco tutte queste cose. Quando c’è la routine, il tuo cervello non è più cosciente. Lo stupore per come funziona il mondo sparisce.
E questo è ciò che di più importante fa il viaggiare: risveglia il tuo cervello.
Avevo paura di andare in Colombia e più in generale in Sud America a causa di ciò che leggevo sui giornali. E invece ho trovati luoghi meravigliosi, ogni salita che ho superato con la mia bicicletta è stata follemente straordinaria.
Il mio cervello è di nuovo affascinato dal mondo. Non pensavo che potesse accendersi così tanto.
Voglio essere consapevole di ogni giorno che vivo della mia vita. Voglio arrivare a 85 anni ed essere esausto perché sono stato vivo e cosciente ogni singolo giorno. Questo dovrebbe essere l’obbligo morale di ogni essere un adulto verso se stesso.
Quando sei un bambino tutto è nuovo, quindi non devi importi di scoprire qualcosa, perché tutto è una scoperta. Ma quando sei un adulto è una scelta: puoi scegliere l’avventura per la tua esistenza.
Quello che sto facendo non riguarda la bicicletta. Riguarda il lasciarsi alle spalle la propria routine, e può essere fatto in qualsiasi modo.
Perché faccio questo giro in bicicletta? Non voglio che le mie giornate mi controllino. Non voglio che il calendario sia il mio capo. Voglio essere io a controllare il mio tempo, voglio scegliere le avventure della mia vita. Voglio scegliere di avere un’anima e una mente pienamente coscienti.
Perché l’innocenza, trasforma 100 anni che passerai su questo pianeta in 1000 anni. Questo è il motivo per cui faccio questo viaggio in bicicletta.
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