Vestiti leggeri, occhi aperti e mente sgombra: la bellezza del viaggiare minimalista

Photo by Drew Sullivan

Il minimalismo è uno stile di vita che sta diventando sempre più popolare in Occidente, la culla del materialismo e del consumismo sfrenato. Per ribellarsi all’idea che il successo, la felicità e la realizzazione personale si trovino nell’accumulazione degli oggetti, migliaia di persone hanno deciso di adottare la mentalità del Less is More.

Io sono una di quelle persone. Come racconto nel capitolo “Minimalista” del mio libro “Le coordinate della felicità“, qualche anno fa, dopo aver viaggiato a lungo tra Australia, Canada e Asia, sono tornato a Torino e ho capito che la mia felicità non dipende dalla quantità di oggetti che possiedo ma da quante esperienze, emozioni e ricordi riesco a far entrare nella mia vita.

Al di là della mia esperienza, credo che moltissime persone abbiano compreso il valore del “Less is More” viaggiando. Perché i viaggiatori partono con pochi oggetti, quelli veramente necessari, e lasciano a casa tutto il resto. Non hanno bisogno del superfluo con cui riempire uno zaino quando hanno tutta la bellezza del mondo a disposizione con cui riempirsi gli occhi e il cuore.

C’è una bella frase dello scrittore di viaggi Rick Steves che dice:

Viaggia come Gandhi, con vestiti semplici, occhi aperti e mente sgombra

Un viaggio minimalista è un’esperienza di vita molto significativa, di quelle che ti porti dentro anche quando finiscono. Provalo almeno una volta: potrebbe aprirti gli occhi su molti aspetti della tua vita.

4 modi in cui viaggiare ti insegna che non hai bisogno di tante cose

1. Meno possiedi e più valorizzi il tuo tempo

Quando parti con un solo zaino sulle spalle, sai che il superfluo non può trovare spazio. Il tuo zaino è la tua casa lontano da casa, e lì dentro deve starci tutto ciò di cui puoi avere bisogno ma nient’altro. Così, quando diventi un viaggiatore minimalista, eviti le ore che moltissime persone perdono a scegliere cosa portarsi dietro. Per te è semplice: mi serve o non mi serve?

E poi, quando arrivi a destinazione e sei in camera, non devi disfare e rifare nulla, organizzare mille cose e riordinarle prima di partire. Non devi pagare un taxi perché non puoi camminare a lungo con tutti quei bagagli. Hai con te poche cose, solo il necessario.

Sai cosa significa tutto questo? Vuol dire valorizzare il tempo.

Non tutti hanno la possibilità di viaggiare a tempo indeterminato ed è quindi importante sfruttare nel migliore dei modi i giorni che abbiamo a disposizione. Vuoi davvero passarli ad aspettare una valigia su un rullo oppure a tirare fuori mille cose in una stanza d’albergo, mentre il mondo è là fuori che ti aspetta?

Il viaggiatore minimalista dedica poco tempo alle seccature e tanto tempo alla scoperta.

2. Viaggi con la mente sgombra

Una delle convinzioni alla base del minimalismo è che gli oggetti che possediamo finiscano per possederci.

Come racconto nel capitolo “Minimalista” mio libro “Le coordinate della felicità“, siamo infatti portati a credere che nel materialismo risieda una certa felicità (quando in realtà è spesso una forma di piacere che dura poco) e allora vogliamo comprare e accumulare, compare e accumulare, comprare e accumulare.

Nella maggior parte dei casi chi ha scelto il minimalismo si è reso conto che in questo modo si è tutt’altro che felici: dopo un po’ (possono passare anni) si capisce quanto gli oggetti siano come catene.

Quando abbiamo tanti oggetti, sentiamo una responsabilità nei loro confronti a causa dei soldi che abbiamo speso (e spesso sprecato) per acquistarli. Ecco allora che ci preoccupiamo dello smartphone da €1.000 acquistato a rate come se fosse un bambino indifeso, non utilizziamo l’automobile nuova per paura che qualcuno la righi e compriamo vestiti che non indosseremo mai perché troppo preziosi per la vita di tutti i giorni.

Vivere minimalista e viaggiare minimalista sono la stessa cosa: il materialismo viene sradicato dal piedistallo su cui l’abbiamo posto e iniziamo invece a vivere maggiormente il presente.

Chi viaggia in modo minimalista viaggia senza grandi preoccupazioni. Non deve temere che la sua valigia venga persa, non deve temere che i suoi mille oggetti vengano rubati, non deve perdere mezz’ore a ordinare la valigia affinché gli oggetti che contiene non si rovinino.

Se tutto ciò di cui ha davvero bisogno è dentro uno zaino, dovrà solo preoccuparsi di uno zaino. Al contrario, se ha oggetti ovunque, in camera d’hotel, in tasca, nello zaino, nella valigia che hai imbarcato, avrà sempre una sensazione di timore che gli impedirà di godersi appieno il viaggio.

3. Risparmi soldi

Si sa che il minimalismo è anche un ottimo modo per risparmiare denaro. Chiunque abbia deciso di diventare minimalista sa bene che la cifra che si risparmia ogni anno è incredibilmente alta e quando smetti di usare il denaro per comprare oggetti ma lo investi nelle esperienze, capisci davvero il valore di questa scelta.

Anche quando applichi il minimalismo al viaggio (una delle esperienze migliori su cui investire soldi) ti rendi conto di quanto ti faccia risparmiare.

In primis perché non devi imbarcare alcun bagaglio, quindi risparmi moltissimo sul costo del biglietto delle compagnie low cost. Molti si chiedono come sia possibile trovare voli aerei in Europa per €19, se non addirittura €9. La risposta è semplice: questi prezzi sono validi solo per chi non imbarca alcun bagaglio in stiva.

Un viaggiatore minimalista può davvero spendere pochissimo per visitare mezza Europa.

Inoltre, viaggiare con un solo zaino sulle spalle significa poter camminare per la città che si visita, quindi scendere dal treno o dall’aereo e spostarsi in modo indipendente, senza dover prendere taxi. Avere un solo zaino o trolley con sé, permette di risparmiare molti soldi sugli spostamenti e sulle spese di alloggio.

Un viaggiatore minimalista, ad esempio, può soggiornare in qualsiasi struttura, anche in un ostello con dormitorio dove condividere spazi e servizi e spendere pochissimo (oltre a conoscere molte persone).

4. Scopri cosa vuol dire viaggiare in libertà

Hai mai provato ad uscire di casa senza niente in tasca o sulle spalle se non le tue chiavi? Niente smartphone, niente portafoglio, niente libri, documenti, denaro, occhiali, accessori e qualunque altro tipo di oggetto. Hai indosso i tuoi vestiti e le chiavi in tasca, poi nient’altro.

La prima cosa che succede quando provi a fare questo esperimento ti lascerà senza parole: ti renderai conto di quante cose non noti del luogo in cui vivi.

L’architettura di un palazzo, il sorriso di un vicino di casa, il colore delle foglie sugli alberi… In quel momento, osservando con stupore ciò che di solito non vedi perché impegnato a controllare il portafoglio o a scrivere a qualcuno sullo smartphone, capisci che gli oggetti hanno un’influenza molto grande su di te.

Ora, prendi tutto questo e proiettalo su qualcosa di più grande: un viaggio.

Immagina di poter girare per le strade di Bangkok senza alcuna distrazione o preoccupazione per i tuoi oggetti; immagina di svegliarti a Siviglia e decidere di voler visitare il vicino Portogallo, partendo in giornata con un bus senza alcuna programmazione, con il tuo solo zaino sulle spalle; immagina di scendere dal treno a Parigi senza la minima idea di dove soggiornare e poter girare la città senza doverti affidare a un taxi ma passando da una struttura all’altra camminando.

Forse non dovevo inseguire la felicità, forse dovevo inseguire la libertà. Essere libero di vivere come più desideravo – dal mio libro, “Le coordinate della felicità

Questa si chiama libertà. È la libertà di muoversi, viaggiare, vivere a pieno senza doversi preoccupare di trasportare e prendersi cura di tutti quegli oggetti che già ci tormentano nella vita di tutti i giorni.

Vuoi provare a viaggiare in totale libertà? Organizza un viaggio e parti con un solo zainetto sulle spalle. Tutto ciò che ti serve deve stare lì dentro. Non appena inizierai questa avventura ti renderai conto di quanto gli oggetti siano sopravvalutati: la vita è qui e ora e non devi avere tanto per godertela al massimo.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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