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Non mi sono mai fidato di chi ti impone la sua “verità” senza accettare un confronto.
Ad esempio, odiavo quando a scuola i professori rispondevano alle mie domande dicendo “è così e basta!“. Non mi piaceva l’idea di dover accettare passivamente delle idee e farle mie senza averle messe in dubbio né tanto meno capite.
Per lo stesso motivo, non mi è mai piaciuta la televisione, uno strumento che ha influenzato e influenza il modo di ragionare, comportarsi e prendere la vita di milioni di persone.
Come la televisione influenza il modo di vivere delle persone
A chi dice che la televisione non ha il ruolo di educare ma di fare intrattenimento, rispondo che in una società priva di valori a cui un giovane possa rifarsi, i modelli offerti in televisione diventano i più seguiti.
E il dramma della televisione è che riesce ad essere accattivante, perché spesso è semplice e immediata. È ignorante e non richiede sforzi. Ti culla poco prima di dormire, ti fa ingannare il tempo tra una pausa e l’altra, ti tiene compagnia mentre ceni da solo.
Ma soprattutto, trasmette notizie, informazioni e fatti senza che lo spettatore abbia modo di ribattere. La televisione ha una bocca ma non ha orecchie. Non ti ascolta, ti parla e basta.
L’Italia di oggi e la televisione
Milioni di italiani sono stati “educati” più dalla televisione che dalla scuola o dalla famiglia. È successo per tanto tempo attraverso un costante bombardamento di messaggi (pubblicitari e non) ben precisi, che hanno plasmato intere generazioni intorno a modelli creati da autori televisivi, giornalisti, comici e personaggi famosi.
La televisione ci ha detto come dovremmo vestirci e come non dovremmo vestirci. Come dovremmo comportarci e come non dovremmo comportarci. Cosa ci rende alla moda e cosa ci rende sfigati. Cosa è giusto e cosa è sbagliato. Cosa ci rende felici e cosa ci rende tristi.
Invece non ci ha mai detto che per essere liberi e capire che forma ha la nostra felicità, dovremmo ragionare con la nostra testa. Pensare, analizzare e giungere a conclusioni personali. È l’unico modo, perché non esiste un libretto di istruzioni per la felicità.
Tante persone hanno dato retta a tutto ciò che sentivano in televisione senza mai mettere in dubbio la validità di quelle informazioni. Non è un caso se oggi, in Italia, sia ancora così forte il culto delle apparenze: negli anni Ottanta e Novanta, la televisione (soprattutto quella privata) ha mandato segnali inequivocabili a milioni di italiani, che hanno reagito di conseguenza.
È frutto di quegli anni, l’Italia di oggi. Questa Italia in cui il successo è una questione di soldi e prestigio, dove c’è il culto del posto fisso, del lavoro che odi ma che non puoi assolutamente abbandonare. Questa Italia dove il calcio è un’ossessione ed è l’unico passatempo per “veri uomini”. Dove le donne sono ancora considerate soprammobili, corpi caldi e ben modellati, utili solo per gestire le faccende famigliari e soddisfare i desideri sessuali dell’uomo.
La televisione ci ha insegnato a ragionare in un certo modo. E quindi ci ha spinti a vivere, in quel modo. Poi, fortunatamente, è arrivato internet.
L’opportunità più grande che hai si chiama Internet
Come scrivo in più parti del mio libro, sono convinto che internet sia una delle più grandi rivoluzioni nella storia dell’umanità. I motivi sono tantissimi ma il mio preferito riguarda la libertà: internet, se utilizzato in maniera intelligente, è un mezzo straordinario per diventare persone libere.
Lo dico in base alla mia esperienza: qualche anno fa, costretto a dover ripartire da zero in Italia dopo anni di esperienze all’estero, decisi di ricominciare dalla mia passione per la scrittura. Non avevo una laurea, non avevo agganci, non avevo modelli di riferimento, non avevo manuali da leggere. Ma avevo internet.
Internet mi ha permesso di imparare a scrivere meglio, mi ha consentito di farmi le ossa in diverse redazioni online, mi ha messo in contatto con persone simili a me e alla fine mi ha dato la possibilità di fare della scrittura un lavoro.
Internet mi ha permesso di realizzare il sogno di lavorare viaggiando: negli ultimi tre anni ho scritto e consegnato articoli da centinaia di luoghi diversi in tutto il mondo. Grazie a internet, oggi il mio ufficio è ovunque si trovi il mio fidato computer.
So che molti potrebbero storcere il naso, convinti invece che internet abbia rovinato le nostre vite. La verità è che tutto dipende dall’utilizzo che ne fai: se passi le tue giornate a “scrollare” il feed di Instagram e di Facebook probabilmente penserai che abbia peggiorato la tua vita; se invece lo utilizzi per imparare cose nuove, sfruttare le mille opportunità che ti offre, conoscere persone simili a te e crescere come essere umano e come professionista, allora ti renderai conto del suo valore.
L’anti-televisione
Ciò che più mi piace di internet è che rappresenta l’anti-televisione.
Perché il web è un luogo nel quale le informazioni non si muovono solo in una direzione. Non è come la televisione, che parla e non ascolta: è pura interazione. Puoi iniziare discussioni con persone che si trovano dall’altra parte del mondo che non incontrerai mai di persona. Ad esempio puoi ritrovarti casualmente a leggere le mie riflessioni in questo articolo. Io sono seduto sul mio camper in Francia in questo momento, chissà invece chi sei tu e dove ti trovi. Non è meraviglioso?
Internet permette a qualsiasi individuo di ragionare liberamente, formarsi idee proprie e avere convinzioni generate dalla sua mente e non inculcate da qualcun altro, che sia la Chiesa, un professore o il politico di turno (che poi la maggior parte delle persone non sfrutti questa straordinaria opportunità, è un altro discorso). Internet è l’unico strumento che ti serva realmente al giorno d’oggi per cambiare la tua vita.
E prima? Prima di internet non esistevano persona libere? Certo che esistevano. Sono le stesse persone libere di oggi: quelle che leggono e viaggiano.
Chi legge e viaggia è libero
Leggere e viaggiare sono due attività molto simili, quando le affronti consapevolmente. In entrambi i casi ti allontani dalle tue convinzioni e dalla tua comfort zone mentale per andare a scoprire cose, persone, idee, luoghi e scenari diversi dai soliti. Così, leggere e viaggiare ti offrono un’infinità di spunti su cui riflettere.
Leggi, più che puoi. Libri di ogni tipo, autore e genere. La quantità di informazioni che apprenderai, le storie che ti emozioneranno, le riflessioni che nasceranno da quelle parole ti faranno crescere come essere umano e ti porteranno sempre più vicino a diventare una persona in grado di ragionare liberamente e lucidamente.
Viaggia, più che puoi. Viaggia senza badare a confini e stereotipi. Viaggiare significa crescere e immergersi in tradizioni e stili di vita che non avresti mai potuto conoscere altrimenti. Significa confrontarsi e ritrovare l’umiltà tipica di chi capisce quanto il proprio punto di vista non sia la verità assoluta.
Leggere e viaggiare mi hanno fatto capire che la realtà raccontata dalla televisione non è l’unica possibile e “giusta”. Anzi, queste due attività mi hanno mostrato quanto sia dannoso il 90% di ciò che passa in televisione. Il motivo è quello che riporto nel mio libro: ti offre una visione del mondo e delle “cose della vita” assolutamente di parte e spesso molto distante dalla realtà dei fatti.
Non possiedo una televisione da anni, ma ogni volta che mi capita di tornare in Italia e guardare un telegiornale mi sembra che il mondo sia un posto tremendo e pericoloso. Esattamente l’opposto di quanto vivo sulla mia pelle ogni singolo giorno, viaggiando. Ci vogliono spaventati da tante cose, ma soprattutto da ciò che è diverso. Colore della pelle, scelte di vita, lavori alternativi: se è diverso da ciò che loro stessi definiscono “normale”, allora è il male. Così milioni di persone assumono una visione molto ristretta e vengono contagiati da una paura assoluta del prossimo. Si chiudono in loro stessi, criticano chi apre il cuore al mondo e sono sempre pronti a dubitare della bontà altrui. Tanti hanno smesso di credere che esistano ancora persone buone e disinteressate.
Tratto da “Le coordinate della felicità“
Spegni la televisione e accendi il cervello
Quando viaggi, ti sembra di aprire gli occhi. Anni e anni a considerare il successo in un certo modo, le relazioni d’amore in un certo modo, la libertà in un certo modo, la felicità in un certo modo e poi bastano pochi minuti nella sala comune di un ostello per vedere le proprie idee completamente stravolte.
L’essenza di un viaggio è esattamente opposta a quella della televisione: quando viaggi ti muovi, interagisci con le persone, dai e ricevi; quando guardi la televisione, stai seduto sul divano a subire messaggi che condizioneranno il tuo modo di vivere e pensare.
Impara a usare internet per liberarti dalle catene di una vita “normale”. Leggi più libri che puoi. Viaggia più che puoi. Spegni la televisione e accendi il cervello: inizierai a vivere secondo le tue regole, non quelle scritte da qualcun altro.