Pianificare il primo viaggio in India può suscitare un misto di emozioni: l’entusiasmo per l’esplorazione di una cultura affascinante e unica al mondo, ma anche l’ansia e la preoccupazione per l’ignoto, alimentata dalle tante voci che tutti abbiamo sentito su questo paese: che è sporco, pericoloso, degradato. Insomma, non per tutti.
Fortunatamente, c’è uno stato dell’India che offre un perfetto equilibrio tra autenticità e comfort, garantendo un’esperienza indimenticabile a chiunque lo visiti senza le preoccupazioni che possono affliggere i viaggiatori che si recano in questo Paese per la prima volta.
Sto parlando del Rajasthan, un luogo pieno di bellezza e storia, elegante ma al tempo stesso capace di incarnare l’anima della vera India. Il Rajasthan offre una ricchezza culturale e storica senza pari, paesaggi mozzafiato, un’accoglienza calorosa, una deliziosa cucina locale e un’opportunità unica di immergersi nell’arte e nella tradizione artigianale indiana.
Visitare il Rajasthan ti permetterà di scoprire l’India autentica in un ambiente confortevole e sicuro. Se sogni l’India da sempre, ma non l’hai mai visitata, non c’è destinazione migliore.
Già, ma come fare? Da dove partire? E come organizzarsi?
In questo articolo-guida ti racconterò il viaggio che io, Claudia e la nostra piccola Asia abbiamo fatto in India. Ecco il nostro itinerario per il Rajasthan, l’imperdibile Taj Mahal e Delhi.
Primo viaggio in India: Rajasthan, Taj Mahal e Delhi
Mandawa
Da Delhi si può partire subito per Mandawa, dove ci si può perdere nelle vie caratteristiche di questa cittadina che un tempo era un crocevia tra l’Europa e l’estremo Oriente. E infatti ancora oggi è famosa per gli haveli, i palazzi in cui vivevano i ricchissimi commercianti della zona con le pareti finemente dipinte. Mandawa è chiamata “Open Air Gallery of Rajasthan” proprio per questo motivo: sembra di stare in un museo a cielo aperto. Da non perdere una visita al palazzo reale, un assaggio iniziale nel tuo primo viaggio in India dell’atmosfera magica creata dai maharaja (i regnanti locali) che caratterizza tutto il Rajasthan.
Bikaner
La seconda tappa è Bikaner, una cittadina famosa soprattutto per il Forte Junagarh, costruito quasi 600 anni ma ancora solido e possente. È una vera e propria opera d’arte, parzialmente costruita con le piastrelle di Modena e il marmo di Carrara. Perdersi in questo luogo immenso e curatissimo, nelle sue armoniose architetture e nei dettagli curatissimi, è come fare un salto nel passato, dentro epoche lontane e affascinanti.
Jaisalmer
Jaisalmer è invece una cittadina ai margini del deserto del Thar. Anche qui si trovano gli haveli, ma a catturare subito lo sguardo è il colore giallo che regna sovrano ovunque. E infatti Jaisalmer è chiamata la “Città d’Oro”. Il motivo? Il forte e buona parte degli altri edifici sono stati costruiti utilizzando pietra arenaria gialla.
A un’ora da Jaisalmer è possibile osservare un tramonto, magari sorseggiando un buon chai masala, direttamente dalla cima delle dune del deserto del Thar.
Jodhpur
Jodhpur è invece chiamata la “Città Blu” ed è uno spettacolo per gli occhi. La cittadina è infatti composta da queste case con le pareti completamente blu, un colore che secondo un’antica leggenda locale avrebbe tenuto lontane le zanzare. Oltre a perdersi tra queste viette che sembrano uscite da un quadro, caratterizzate da bancarelle dell’artigianato e i sorrisi irrestibili della popolazione locale, a Jodhpur non può mancare una visita al Mehrangarh Fort, il palazzo reale. La visita può durare anche due ore, ma ne vale la pena perché ogni dettaglio racchiude infinita bellezza (soprattutto le stanze con le finestre composte dai vetri colorati) e le viste sono mozzafiato. Inoltre in questo palazzo è possibile comprendere a fondo lo stile di vita del maharaja, il re locale a cui dobbiamo tutte queste magnifiche costruzioni dallo splendore architettonico.
Ranakpur
Lungo la strada tra Jodhpur e Ranakpur si trova un tempio davvero particolare. Si chiama Om Bana ed è conosciuto come il “Tempio della Moto”. Nacque dopo la tragica morte di un ragazzo del villaggio in un incidente stradale. La sua moto fu trasportata alla stazione di polizia ma quella notte scomparve e riapparve all’alba davanti alla sua abitazione.
Le persone iniziarono quindi a pregare davanti alla moto e nella zona accaddero dei miracoli: una persona, ad esempio, si stava addormentando al volante quando sentì uno schiaffo improvviso che le permise di riprendere il controllo ed evitare un incidente frontale. Un’altra bucò la gomma su una strada deserta sotto al sole cocente, ma fu soccorso da un meccanico comparso dal nulla. Intorno alla moto fu quindi costruito un tempio a protezione di automobilisti, motociclisti e viaggiatori in generale.
La tappa successiva è il magnifico tempio giainista di Ranakpur, costituito da ben 1440 colonne e circondato da 84 piccoli templi. Qui si potrebbero passare ore a osservare i dettagli delle colonne intagliate, la profondità delle cupole e le simmetrie delle arcate.
Il jainismo è una delle religioni più antiche al mondo e si fonda sul principio della non-violenza, forse anche per questo si respira un’aria densa di pace e silenzio, che ti aiuta a riconnetterti con te stesso.
Udaipur
Udaipur è invece considerata la “Venezia d’Oriente” per via degli scorci di cui si può godere a bordo delle barche che attraversano il lago Pichola, ma anche perché nessun posto nel Rajasthan è considerato romantico come Udaipur. Questa pittoresca città è circondata da laghi naturali e artificiali, rilassanti e cristallini.
Il City Palace è invece il più grande palazzo del Rajasthan e si trova sulla sponda orientale
del Lago Pichola. Costruito in marmo e granito nel 1725 dal marahaja locale, è una
raffinata miscela di architettura indoeuropea medievale. La parte più incredibile è il giardino che si trova in cima, da cui si può godere di una vista indimenticabile su tutta Udaipur.
Infine, a Udaipur non può mancare una visita al tempio di Jagadish, proprio accanto
al City Palace, dove si venera una statua in pietra nera del dio Vishnu e del suo veicolo Garuda, un potente e affidabile uccello in una statua d’ottone.
Pushkar
Pushkar è una cittadina molto nota anche agli occidentali per i ristoranti vegetariani (è una città completamente vegetariana, dove è vietato servire carne o uova), per l’artigianato e il divertimento. Qui si trova l’unico tempio dedicato a Brahma (il creatore, secondo l’Induismo) di tutto il mondo.
Al centro di Pushkar si trova un lago accessibile camminando sui ghat, i gradoni tipici delle città induiste. Ce ne sono ben 52, dove i pellegrini si bagnano quotidianamente. L’aria è densa di spiritualità, è antica, e ti mostra nel tuo primo viaggio in India il vero cuore dell’Induismo. La città ha centinaia di templi e permette di camminare agevolmente ovunque, ma è soprattutto nelle stradine del mercato che si fanno le scoperte più interessanti.
Jaipur
Jaipur è una città da 4.2 milioni di abitanti che ha conservato i 9 ingressi della sua fondazione originaria e le 9 aree in cui era suddivisa. Si può iniziare la visita della città a partire dal sensazionale Palazzo dei Venti (Hawa Mahal), una delle strutture più incredibili e imponenti di tutto il Rajahstan, costruito in terra arenaria rossa e rosa.
Poco distante si trova il City Palace di Jaipur, un tripudio di bellezza tra porte finemente decorate e architettura sublime, colori pastello e guardie dai baffi perfettamente curati che ti rivolgono sorrisi indimenticabili. Ma anche le danzatrici: bambine, ragazze e donne che si esercitano nei balli tradizionali indiani.
Jaipur è anche famosa per il suo artigianato locale, a partire dai gioielli. Qui si trovano anche tappeti pregiati, tessuti di altissimo livello, arredamento e quant’altro. Potrai tornare a casa dal tuo primo viaggio in India con un souvenir speciale.
Per concludere la giornata non c’è niente di meglio di una visita ad Amber Fort, una fortezza situata sulle colline appena fuori dal centro di Jaipur, da cui si può godere di un altro tramonto unico.
Abhaneri
Lungo il percorso vero Agra è possibile visitare il famosissimo castello-pozzo Chand Baori, situato nel piccolo villaggio di Abhaneri. Abhaneri, originariamente chiamata Abha Nagri, ovvero “Città Luminosa”, venne fondata nel 9° secolo dal re Raja Chand del regno di Gurjar. La città è ora in rovina, ma attrae turisti da tutto il mondo per le sue straordinarie simmetrie: al centro della città si trova un pozzo raggiungibile (un tempo) percorrendo una lunga serie di scalinate ricavate direttamente sulla roccia della parete. Un paradiso per gli appassionati di fotografia.
Agra – Taj Mahal
Agra è invece la città dell’amore, il luogo che ospita una delle 7 meraviglie del mondo moderno: il Taj Mahal. Si tratta di un magnifico mausoleo che un re costruì in memoria della sua amatissima moglie, morta dopo aver dato alla luce il suo 14esimo figlio. La costruzione richiese oltre vent’anni e moglie e marito sono ora sepolti proprio sotto il Taj Mahal.
È considerata una delle opere d’arte più romantiche che ci siano, ma per visitarla senza ritrovarsi in mezzo a troppe persone o sotto il sole cocente occorre arrivarci alle prime luci dell’alba. Ne vale la pena: si tratta di un palazzo-gioiello, simbolo dell’amore eterno.
Sempre ad Agra si trova anche un forte a forma di mezzaluna che sorge lungo le sponde del fiume Yamuna e fu commissionato nel 1565 da Akbar, uno dei più grandi imperatori moghul. Circondato da possenti bastioni, il complesso ha all’interno numerosi palazzi, giardini e alcune splendide viste proprio sul Taj Mahal.
Delhi
Delhi può essere visitata subito oppure alla fine del giro del Rajasthan e Agra. Io consiglio di tenerla alla fine del tuo primo viaggio in India, perché si tratta di una delle città più caotiche e popolose al mondo (32 milioni di abitanti su una superfice pari a quella di Roma e provincia), e quindi arrivarci dopo aver trascorso diversi giorni in India, ed esserci acclimatati, aiuta a viverla più preparati.
A Delhi si possono svolgere molte attività interessanti, tanto nella città vecchia quanto in quella nuova:
- passeggiare nel Khari Baoli Spice Market, il più grande mercato delle spezie d’Asia;
- provare un massaggio ayurvedico indiano, che riequilibra corpo, mente e spirito;
- visitare il Lotus Temple, un tempio costruito per consentire ai fedeli di qualsiasi religione di pregare nel silenzio assoluto (e a chi lo volesse, di meditare)
- andare da un barbiere tradizionale per farsi fare la barba e un vigoroso massaggio alla faccia
- osservare un tramonto davanti all’India Gate…
… le opzioni, in una metropoli così vasta, sono davvero infinite prima di rientrare a casa.
Come organizzare il primo viaggio in India?
Questo itinerario si può completare in autonomia prendendo autobus e treni oppure affidandosi a un tour operator locale. Svolgerlo in autonomia significa prenotare tutto da soli, tappa per tappa, prestando la massima attenzione a ogni piccolo dettaglio.
A chi è al suo primo grande viaggio in Oriente, oppure a chi viaggia con i figli, consiglio quindi la seconda opzione. Affidarsi a un tour operator locale, come Mundo Tourism, è l’ideale per visitare l’India senza ansia e timori. Mundo Tourism, ad esempio, offre tour privati, di gruppo o personalizzati per vivere l’esperienza autentica dell’India ma con tutti i comfort del caso grazie all’esperienza di guide e personale nato e cresciuto nel paese. C’è anche la possibilità di prenotare tour con una guida che parli italiano. Se siete interessati, qui trovate tutti i tour di Mundo Tourism, oppure potete contattare direttamente il nostro amico Ashish (anche in italiano) a questo indirizzo email: info@mundotourism.com
Qualunque decisione prenderai, ti auguro di goderti a pieno la magia di un posto come nessun altro nel mondo. Buon primo viaggio in India!