La felicità non si trova nei soldi, ma nel tempo

Fin da bambini siamo portati a credere che i soldi facciano la felicità.

Riversiamo il nostro desiderio di sentirci bene sugli oggetti, come se fossero effettivamente l’origine del benessere.

Cresciamo convinti che le cose ci rendano felici e di conseguenza diventiamo ossessionati dal denaro. Perché senza denaro, non possiamo acquistare tutti quegli oggetti che vediamo dappertutto: in televisione, sui social network, sui giornali, indosso alle persone famose e sorridenti.

Fin dalla tenera età, ci convinciamo che il denaro sia il bene più prezioso. Non solo iniziamo a giudicare gli altri in base a questo parametro (più ne hai, più vali), ma facciamo dei soldi la nostra ossessione.

Per molti, l’equazione “+ denaro = + cose = + felicità” è una verità intoccabile.

Il problema è che tutti noi, prima o poi, ci ritroviamo in un punto della nostra vita nel quale il denaro non conta assolutamente niente. E quando ci arriviamo, ci rendiamo conto che c’è un bene molto più prezioso.

La morte e l’importanza del tempo

Non esiste niente di più democratico della morte.

In quel momento, il tuo conto in banca e gli oggetti che hai accumulato non valgono assolutamente niente. Ognuno di noi prende percorsi di vita differenti, ma arrivati a quel punto siamo tutti uguali.

E con una certezza quasi assoluta, posso dire che qualsiasi persona in procinto di morire pensi che il bene più importante non sia il denaro, ma il tempo. Se potesse, darebbe via tutto ciò che possiede per avere più tempo.

I soldi si possono accumulare e perdere. Si può essere ogni giorno più ricchi o più poveri. Gli oggetti si acquistano, si rompono e si buttano per acquistarne altri.

Si può sempre trovare un modo per aumentare il proprio denaro o i propri beni, ma non c’è nessun modo per aumentare il proprio tempo a disposizione.

Sembra scontato, vero?

Eppure non lo è. Pensaci: fin da piccoli siamo stimolati a inseguire tante cose, ma non il tempo.

Ci viene detto di studiare per ottenere un bel lavoro, che ci permetta di comprare una casa grande e un’automobile potente. Quando diventiamo adulti, quell’istinto è ancora dentro di noi, più forte che mai, infatti non scegliamo il lavoro che più ci piace e gratifica, ma quello che paga meglio.

Il falso mito che vuole la ricchezza materiale uguale alla felicità ci contagia da piccoli e ci spinge, da grandi, a non dire mai di no di fronte all’opportunità di fare soldi. Anche quando non ne avremmo alcun bisogno. Anche a scapito delle nostre relazioni, delle nostre passioni e della nostra salute.

Più lavoriamo e più siamo euforici, perché non pensiamo ad altro che al denaro che guadagneremo. Ma in realtà si tratta di un’illusione. Forse la più grande illusione dei nostri tempi.

Mentre insegui il denaro, il tempo passa inesorabile

Lavori, lavori e lavori, inseguendo una ricchezza che non sarà mai sufficiente. Perché se quando hai zero ti sembra fantastica la prospettiva di avere 100, quando finalmente hai 100 pensi che sarebbe grandioso avere 1.000. E quando arrivi a 1.000 ti chiedi: “Perché non arrivare a un milione?”

Nel frattempo, il tempo passa. Inesorabile.

Le giornate filano via senza lasciare traccia. Sono tutte maledettamente uguali, perché si basano su attività ripetitive: ogni giorno ti rechi in ufficio e ripeti sempre le stesse azioni. Giorno dopo giorno, decennio dopo decennio.

Ci sono persone molto fortunate, che adorano il proprio lavoro. In loro ho sempre visto una felicità rarissima: quella di occupare il proprio tempo e guadagnarsi da vivere facendo ciò che si ama. La stragrande maggioranza degli esseri umani, però, non è felice del proprio lavoro.

Il paradosso di preferire il denaro al tempo

Tanti si svegliano ogni mattina con il malumore e si presentano in ufficio nervosi. Quando capiscono di essere insoddisfatti, hanno una sola possibilità per tirare avanti: anestetizzare la mente.

Rendere la mente impermeabile a quei pensieri pericolosi (uno su tutti: “non è che sto buttando la mia vita?”) è l’unico modo per continuare ad inseguire il guadagno materiale. Ed è quello che tutte le istituzioni ci mettono in testa fin da piccoli: la fatica, le rinunce, le sofferenze, il mito del “portare la croce” sono caratteristiche necessarie per venire ricompensato (forse) un domani.

Ma il denaro che ricevi in cambio non è in grado di comprare il tempo perso ad essere infelice e insoddisfatto. Uno dei più grandi paradossi dei nostri tempi risiede nel pensiero fisso di milioni di persone quando sono sul posto di lavoro:

“Spero che oggi il tempo passi in fretta”

Non è forse assurdo? Come si può sperare che l’unico bene impossibile da recuperare o acquistare finisca velocemente? Sembra pura follia, eppure, quando si è accecati dall’idea di guadagnare soldi, anche questo ragionamento appare sensato. Purtroppo non lo è. L’idea che la felicità sia legata al denaro, si basa su un’altra grande illusione.

Non invidi i soldi dei ricchi, ma il loro tempo

Tutti invidiano i milionari, ma per il motivo sbagliato. Crediamo di ammirare le loro vite per i soldi che hanno in banca, in realtà non è così: ciò che invidiamo è il tempo che hanno a disposizione.

Sai perché vorresti essere il milionario di turno su Instagram? Perché possiede il tempo di fare ciò che vuole.

Gran parte delle persone sono costrette a lavorare almeno cinque giorni su sette, spesso otto ore al giorno. È un’attività logorante, che priva di energie e tiene lontani i nostri sogni di felicità.

Ciò che differenzia i veri ricchi da tutti gli altri non sono le auto di lusso e le ville con la piscina. Il loro bene più prezioso non è il denaro, ma il tempo che hanno a disposizione per fare ciò che vogliono.

Il denaro, di per sé, non rende felici. Se lo crediamo è perché ci siamo fatti convincere che avere tanti soldi significhi avere più tempo da dedicare a noi stessi, ai nostri cari e alle nostre passioni. In realtà la felicità si trova ben lontana dalla superficialità del materialismo.

La felicità è nelle emozioni, non nelle cose

Pensa ai momenti più belli della tua vita. Scommetto che nessuno di questi è strettamente legato a un oggetto o al denaro. È una domanda che ho posto più volte nel corso della mia vita e dei miei viaggi a persone da tutte le parti del mondo.

Ogni volta che ho chiesto “qual è stato il momento più felice della tua vita?” ho ricevuto risposte di ogni tipo, ma in nessun caso mi è stato detto “quando ho comprato l’ultimo iPhone” oppure “quando ho ricevuto lo stipendio“.

Mi è stato risposto “quando mi sono laureato“, oppure “quando ho fatto il cammino di Santiago” o ancora “quando sono diventata madre“. Una ragazza mi ha parlato con gli occhi pieni di gioia di quando ha ricevuto la prima proposta di lavoro dopo essersi licenziata per diventare una freelance.

Anche in questo caso, non è stato il denaro che avrebbe ricevuto a renderla felice, ma la soddisfazione personale di aver realizzato un sogno. Una sensazione che conoscevo molto bene visto che solo da pochi mesi ero diventato anche io un nomade digitale e avevo iniziato la mia vita nomade.

Uno dei motivi per cui ho aperto Mangia Vivi Viaggia è condividere il vero senso della felicità, che non sta nelle cose, ma nelle esperienze, nelle sensazioni, nel rapporto con gli altri. Niente di tutto ciò deve per forza avere a che fare con il denaro. Se crediamo che i soldi facciano la felicità è solo perché ci illudiamo che siano in grado di comprare quelle emozioni.

La felicità, spesso, è gratis.

La felicità non è costosa

In certi casi il denaro aiuta a essere felici. È inutile negarlo. Ad esempio, se hai sempre desiderato visitare il campo base dell’Everest in Nepal, sai benissimo che devi avere da parte almeno qualche migliaia di euro per vivere questa esperienza.

Ma la vera domanda è un’altra: è davvero necessario essere ricchi per essere felici? La risposta è una sola: no. Non devi avere molto per vivere bene. Anzi, come spiega il buddhismo, non è vero che soffriamo perché ci manca qualcosa ma perché desideriamo ciò che non abbiamo.

Moltissime esperienze meravigliose sono gratuite (o quasi). Ci fanno sentire vivi, pieni di gioia, realizzati. Ci rendono felici, insomma, pur non essendo oggetti costosi.

Pensa a quando ti sei innamorato per la prima volta, oppure a quando hai raggiunto un importante traguardo personale o semplicemente a quella volta che hai fatto ridere una persona per te speciale.

Quanto eri felice in quei momenti?

Riempi la tua vita di emozioni e sarai felice

Si può essere davvero felici anche senza avere niente. C’è chi vive di sole emozioni ed esperienze. E se ti sembra di non esserne in grado, forse è solo perché sei stato corrotto da anni di educazione improntata al consumo.

Te lo assicuro per esperienza personale: puoi costruirti la tua felicità spendendo poco.

Sai quanto costa un viaggio nel sud-est asiatico con lo zaino in spalla? Io lo so bene, perché negli ultimi anni ho girato questa zona del mondo in lungo e in largo (se ti interessa approfondire l’argomento, ho dedicato diversi capitoli del mio libro a questi viaggi tra Vietnam, Thailandia, Laos, Cambogia, Indonesia etc) e ti posso assicurare che si spende poco. Se vuoi, puoi spendere pochissimo.

Ciò significa che vivrai una pessima esperienza? Tutt’altro: con un budget ben inferiore ai mille euro puoi visitare luoghi meravigliosi e conoscere persone da tutto il mondo. Ci sono migliaia di viaggiatori che indicano in quell’avventura low cost il momento più bello della loro vita.

Quando viaggi ti capita di fermarti e sorridere, senza alcun motivo. Ti viene da pensare che la vita sia bellissima.

Devi essere milionario per provare queste sensazioni? No. Ti bastano pochi soldi. Una cifra alla portata di chiunque.

La felicità è nel tempo, non nel denaro

Ciò che ti serve davvero è il tempo. Il tempo di viaggiare, esplorare, conoscerti, innamorarti, sentirti pieno di vita. Il tempo è il bene più prezioso che abbiamo e dovremmo dargli la nostra priorità.

Dovremmo scegliere un lavoro che ci tenga occupati il minor tempo possibile, oppure un lavoro che ci piaccia profondamente e ci permetta quindi di valorizzare a pieno il tempo che abbiamo a disposizione.

Un’esistenza vissuta a pieno non è quella di chi passa quarant’anni rinchiuso in quattro mura a digitare cifre di fronte a uno schermo. Quando vai in pensione e sei privo di forze, non saprai che fartene di tutti i soldi accumulati.

Imparare ad essere come il tempo

Quello che ho capito incontrando sulla mia strada molti folli e sognatori, gli stessi che racconto sulle pagine di questo sito, è che il vero scopo della vita non può mai essere il semplice arricchimento monetario. Ciò che ci farà sorridere, da anziani, sarà guardarci indietro senza rimpianti ma con il cuore pieno di ricordi meravigliosi.

Non si può comprare la consapevolezza di aver dato un senso al nostro percorso su questa terra.

È vero: cercare di avere più tempo libero non è facile. Ma vale la pena provarci, perché il tempo scorre inesorabile. Al tempo non importa niente del denaro, delle responsabilità, delle apparenze, di ciò che gli altri ritengono giusto.

E a volte anche noi dovremmo essere come il tempo: smettere di pensare agli obblighi, alle responsabilità e a “ciò che è giusto“. A volte, semplicemente, dovremmo scorrere inarrestabili verso la nostra felicità.

(questa riflessione è in parte contenuta nel mio primo libro “Le coordinate della felicità“)

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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