Il viaggio in solitaria di Jovanotti in Nuova Zelanda: 3.000 km in bicicletta in 20 giorni

La bellezza di un viaggio in solitaria con lo zaino in spalla affascina chiunque.

Dallo studente squattrinato che non vede l’ora di staccare da libri ed esami, al pensionato che dopo anni di lavoro ha intenzione di scoprire il mondo prima che sia troppo tardi, passando per mille altre categorie.

L’idea di racchiudere di mollare tutto e lanciarsi in un’esperienza indimenticabile fa venire i brividi a tutti i viaggiatori: anche solo quando immaginando una prospettiva di questo tipo, si sta già iniziando a viaggiare. Perché prima si parte con la mente, ed è lì che inizia ogni grande avventura.

Un viaggio umile, nel quale c’è la strada, ci sei tu, c’è la natura e poco altro, è qualcosa che può cambiare la vita di chiunque. Un’esperienza che a volte è rigenerante, ma a volte è necessaria: per cambiare, per cambiarsi, per staccare dalla vita di tutti i giorni e (ri)trovare la giusta direzione per essere felici e soddisfatti.

Non importa che tu sia una persona qualunque oppure un cantante che ha venduto milioni di dischi e ha un seguito sconfinato: un viaggio avventuroso in solitaria può darti le stesse, straordinarie sensazioni.

Lo ha scoperto anche una superstar come Lorenzo Cherubini. Proprio lui, Jovanotti.

All’inizio dell’anno, il cantante italiano, che è da sempre un grande appassionato di viaggi (ha anche scritto la prefazione della ristampa italiana della prima Lonely Planet di sempre), si è lanciato in un’avventura straordinaria: un viaggio di 20 giorni in bicicletta nell’isola meridionale della Nuova Zelanda.

Seguendo il percorso del Te Araroa, il leggendario trail che attraverso tutto il paese, ha scoperto quei luoghi meravigliosi ed emozionanti che caratterizzano la Nuova Zelanda e la rendono una meta obbligatoria per tutti i viaggiatori. Almeno una volta nella vita, bisogna transitare in questo luogo lontano e affascinante per lasciarsi incantare dalla sua natura dominante e incontaminata.

Lorenzo lo ha fatto. In solitaria, con due zaini, una bicicletta e una GoPro.

Qualcuno potrebbe chiedersi perché un personaggio ricco e famoso come lui abbia scelto questo modo di viaggiare molto umile, quasi da backpacker. La risposta l’abbiamo già data nell’introduzione dell’articolo: un viaggio del genere può cambiare la vita di chiunque. Anche di Jovanotti.

“Perché la Nuova Zelanda? Perché la Nuova Zelanda perché è agli antipodi. Perché se io scavo un tunnel verticale dall’Italia arrivo in Nuova Zelanda” spiega nel documentario “Vado a farmi un giro” nel quale mostra e racconta il suo viaggio, girato interamente con una GoPro. “Perché è il posto più lontano in assoluto dove potevo andare“.

Alla base del suo viaggio, come succede a moltissime altre persone che fanno esperienze simili, c’era la voglia di staccare e trovare l’ispirazione. Nel suo caso, per un nuovo disco:

“Ogni tanto mi chiedo il perché (di questo viaggio, ndr). La risposta è che mi piacerebbe uscire il prossimo anno, oppure già alla fine di quest’anno, con un disco nuovo. Per farlo avevo bisogno di lasciarmi alle spalle questi dieci anni di lavoro, di grandi successi, di grandissime soddisfazioni, che però hanno un po’ viziato le aspettative e la mia percezione. Si rischia di ripetere una formula e la musica non è come la chimica, dove le formule sono immutabili. Nella musica cambiano sempre”.

Il suo viaggio non è una fuga. Non nasce dalla semplice volontà di allontanarsi il più possibile da casa e scoprire un paese meraviglioso. Andare lontano, a volte, significa anche uscire dalla propria comfort zone.

Il Jovanotti-viaggiatore sapeva bene che emozioni e quali ricordi poteva dargli un’avventura di questo tipo dall’altra parte del mondo. Ma anche il Jovanotti-artista se ne rendeva conto, forse ancora di più. Perché è impossibile essere creativi senza mettersi in gioco.

“Mi piacerebbe che si accendesse un nuovo fuoco dentro di me e allora le voglio provare tutte”, spiega nel documentario. “Anche l’idea di allontanarmi dalle mie consuetudini, dalle mie compagnie, dalle persone che amo. Allontanarmi e andare in quella zona di silenzio interiore e introspezione che la natura riesce a darti. È bello essere qua. È bellissimo”.

A 51 anni, Jovanotti è partito per un viaggio straordinario, che sicuramente ispirerà molti dei suoi fan. Ciò che ha fatto è anche il sogno di migliaia di viaggiatori. Più che un viaggio, è un’esperienza di vita straordinaria, che Lorenzo ha scelto di condividere con chiunque postando il documentario gratuitamente su YouTube.

Ecco il video-diario “Vado a farmi un giro – Jova Zelanda” dei 3.000 km che ha percorso in bicicletta in 20 giorni, esplorando tutta l’Isola Sud della Nuova Zelanda:

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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