La vita è troppo breve, ecco perché ho deciso di licenziarmi e girare il mondo con mia figlia

Non ci stancheremo mai di dire che viaggiare è molto più di muoversi. È un’attività rivelatrice e introspettiva, che permette di crescere, migliorarsi ed istruirsi. Molti lo sanno, ma pochi trovano il coraggio di mollare tutto e partire per lunghi periodi. Salvo qualche raro caso, i motivi sono spesso delle semplici giustificazioni per mascherare la paura dell’ignoto: si parla di soldi, lavoro e legami famigliari, ma in realtà quello che ci frena è il timore di uscire dalla nostra comfort zone.

Così molti preferiscono evitare questo salto nel buio e tenersi strette “le proprie certezze e i mille compromessi“. A volte, però, la vita spazza via anche quelle che ai tuoi occhi erano più che certezze, ma veri e propri pilastri. Un giorno ti svegli e questi, semplicemente, non ci sono più. A quel punto, volente o nolente, sei davvero costretto a guardarti negli occhi e chiederti se è questa l’esistenza che ti rende felice.

Evie Farrell è una donna di 43 anni che ha vissuto un’esperienza di questo tipo. Appassionata di viaggi, non aveva mai trovato il coraggio di stare via per lunghi periodi. Pensava che avrebbe potuto girare il mondo più avanti, quando sarebbe stata più anziana, quando avrebbe avuto più soldi. Ma la vita non va quasi mai secondo i piani, come si è resa conto quando la sua migliore amica è morta di cancro ad appena 42 anni.

“La mia miglior amica ha perso la battaglia contro il cancro”, ha raccontato. “Era la persona più straordinaria e bella che abbia mai conosciuto. Aveva due bambini piccoli e la sua scomparsa è stata come una sveglia per me: dovevo prendere in mano la mia vita e fare tutto ciò che desideravo finché potevo”.

Evie ha preso la decisione un anno fa: avrebbe mollato tutto e sarebbe partita per un viaggio intorno al mondo con la figlia Emily, che all’epoca aveva cinque anni. Fino a quel momento aveva lavorato come responsabile delle pubbliche relazioni per un’importante azienda di Sydney, ma di fronte alla morte della migliore amica sia il lavoro che i beni materiali le sembravano completamente inutili.

Nella vita c’è molto più del semplice stare seduti dietro una scrivania ogni giorno, per guadagnare soldi e poi spenderli“, dichiara. “Sapete per cosa stavo risparmiando 30.000 dollari australiani? Per una nuova cucina di lusso e la ristrutturazione del bagno. Dopo la scomparsa della mia amica ho capito che era una follia e che avrei dovuto usare quei soldi per qualcosa di molto più utile e profondo“.

Evie ha quindi iniziato a studiare un itinerario e a febbraio dello scorso anno è partita insieme alla figlia. Da allora, non sono ancora tornate in Australia: hanno visitato l’Indonesia, Singapore, la Malesia, la Thailandia, il Vietnam, il Regno Unito, la Francia e la Cina.

Madre e figlia alla scoperta del mondo, tra sorrisi e una vita dedicata esclusivamente al viaggio e alla reciproca compagnia.

“Abbiamo viaggiato per un anno intero con un solo zaino sulle spalle”, ha spiegato in una recente intervista. “Non ho intenzione di tornare alla vita di tutti i giorni. Penso che tra dieci anni mia figlia Emily non mi ringrazierà per aver comprato una cucina e un bagno nuovi. Credo che mi ringrazierà per aver riempito i primi anni della sua vita con esperienze straordinarie, lezioni, immagini e suoni da tutto il mondo. Quello che ho imparato in quest’ultimo anno in giro per il mondo con mia figlia è che se vuoi qualcosa profondamente, puoi sempre ottenerla”.

La storia di questa madre australiana ci insegna una lezione di grande valore: non dobbiamo aspettare che succeda qualcosa di sconvolgente per capire ciò che desideriamo. Basta fermarsi un attimo, fare un bel respiro e prendere le redini della nostra vita. Se vuoi viaggiare, fallo.

Tutto ciò che abbiamo è il momento presente; il domani, per chiunque di noi, è solo un’ipotesi.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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