Billy Barr, l’uomo che da 40 anni vive da solo sulle montagne del Colorado

Una casetta immersa nel bosco, lontano dai rumori della città. Il profumo dei pini e l’odore del vento fresco. Il caminetto che scoppietta, una serie interminabile di libri da leggere e il tempo che sembra fermarsi e scorrere lentamente.

Non è forse quello che tutti, almeno una volta, abbiamo immaginato pensando al relax più completo ed assoluto?

Billy Barr è un simpatico vecchietto che è riuscito a rendere questo quadretto il suo stile di vita quotidiano.

Il fascino delle Rocky Mountains

Sono più di quarant’anni che Billy si è trasferito a vivere in una piccola baita in legno che lui stesso si è costruito a Gothic, nel Colorado, una delle zone più fredde del pianeta. In questo angolo di mondo, d’inverno la temperatura oscilla tra i -10° e i -20°.

La sua storia inizia con un lavoro che gli fu commissionato.

Erano gli anni Settanta, e Billy si era recato sulle montagne del Colorado per partecipare a un progetto di ricerca della chimica dell’acqua indetto dalla Rocky Mountain Biological Laboratory (RMBL).

Ci rimase per tutta l’estate e a progetto terminato si rese conto che non aveva alcuna intenzione di tornare alla “vita civile”.

Quando la vita “into the wild” ti guarisce dalla depressione

Quei mesi in mezzo alla natura più selvaggia gli avevano fatto capire quanto fosse depresso nella quotidianità.

Non trovava felicità in ciò che faceva, e quando era andato alla ricerca della solitudine tra i boschi del Colorado aveva trovato immediatamente la sua dimensione.

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Al termine del programma a cui aveva partecipato, Billy iniziò la costruzione della sua casa “into the wild”.

Riuscì a ultimarla giusto in tempo per fronteggiare un rigidissimo inverno.

40 anni in isolamento

Era (ed è tuttora) in totale isolamento: il centro abitato più vicino si trova a 16 chilometri dalla sua baita e Billy lo può raggiungere solo con gli sci.

A differenza dell’estate, durante l’inverno c’è ben poco da fare a queste altitudini, così, quasi per gioco, Billy iniziò tenere una sorta di diario annotando i dati in maniera molto precisa ed accurata.

Dal 1976 a oggi non ha saltato nemmeno un giorno.

Il diario di Billy

Sul suo diario annota tutto: il clima, le temperature, quali animali avvista e quali piante iniziano a fiorire. Ma soprattutto, segna il livello che raggiunge la neve, la sua temperatura e il suo spessore.

Ha continuato a farlo per oltre quarant’anni, creando un registro di precisione scientifica.

Il valore di questo documento è enorme.

Una testimonianza diretta del cambiamento climatico

Un giorno ricercatore del RMBL David Inouye si stava recando al laboratorio, che dista poche decine di chilometri dalla casa di Billy. Essendo suo amico, si era fermato a per chiacchierare con lui, e parlando del più e del meno era venuto a conoscenza del diario e dei dati che stava raccogliendo con incredibile meticolosità.

Inouye capì subito che si trovava davanti ad un’opera di incredibile ricchezza per tutti i ricercatori: i dati raccolti da Billy erano così accurati e precisi da poterci ricavare informazioni molto dettagliate che nessuno aveva avuto modo di analizzare in precedenza.

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Quei dati, elaborati e presi in esame dai ricercatori del RMBL, si rivelarono fondamentali per comprendere alcuni meccanismi naturali, ma soprattutto per studiare il fenomeno del cambiamento climatico.

Si nota infatti una differenza sostanziale tra i numeri che Billy segnava negli anni Settanta rispetto a quelli più recenti. Questo trend dimostra che in alcuni casi il climate change si sta verificando in maniera molto più rapida di ciò che si pensava.

Grazie alla loro accuratezza i dati di Billy sono stati utilizzati anche in numerose pubblicazioni scientifiche.

Una vita in mezzo alla natura

Billy vive ancora oggi sulle sue montagne, ma non ha smesso di collezionare dati. Continua infatti a prendere appunti quotidianamente, anche se non utilizza più il suo taccuino ma il web: condivide la sua ricerca sul sito Gothic Weather.

La sua scelta di vita estrema, fatta di semplicità e un ritorno all’antica, lontano da tutto e da tutti, è stata una scelta coraggiosa ma azzeccata al 100%.

In questo modo Billy ha combattuto la depressione che lo attanagliava regalandosi la vita che (inconsapevolmente) aveva sempre desiderato.

Al tempo stesso, ha anche aiutato gli scienziati con le loro ricerche, e quindi gran parte della popolazione della zona: grazie ai dati raccolti sul suo diario, ha permesso agli ingegneri di incanalare i flussi delle acque sotterranee verso il fiume Colorado, per poter irrigare le coltivazioni di quell’area geografica.

Billy ama le sue montagne, ama la sua vita e ama segnare tutto quanto sul suo diario. In mezzo alla natura selvaggia del Colorado ha trovato ciò che molti cercano senza successo nel denaro, negli oggetti e nelle dipendenze.

La felicità.

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